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Il viale dei glagoliti

Location: L’entroterra, N 45 06.497, E 14 33.784

I caratteri dell’alfabeto glagolitico dei nostri avi, strappati all’oblio grazie ad alcuni entusiasti che hanno portato una ventata di storia nella nostra contemporaneità, sono uno dei marchi distintivi dell’area di Dobrigno. Uno dei maggiori appassionati cultori del mondo glagolitico è senz’altro Svetko Ušalj. Originario di Gabogno, dopo aver translitterato numerosi documenti scritti con i caratteri glagolitici, ha riportato ciascun carattere dalle pergamene alla pietra. Il Viale dei glagoliti, con sculture raffiguranti tutti e 37 i caratteri dell’alfabeto paleo croato, nasce da una sua idea proprio a Gabogno nel 2001. Create dallo scalpello di Svetko Ušalj, sono state collocate lungo il viale grazie all’aiuto di tutti i suoi compaesani.

Il parco del glagolitico

Location: L’entroterra, N 45 06.849, E 14 33.710

Il Parco del glagolitico di Gabogno (Gabonjin) nasce nel 2010 dall’impegno della gente locale, affinché la scrittura glagolitica ed il tempo a cui essa risale non siano dimenticati ed, anzi, siano adeguatamente studiati e divulgati. I sedici monumenti in pietra che vanno a formare il Parco ricordano alcuni momenti importanti della storia sia locale che nazionale, ma anche alcune personalità che hanno lasciato una profonda traccia nella tradizione glagolitica. Gran parte del lavoro lo dobbiamo – indovinate un po’? – all’impegno profuso da Svetko Ušalj.

La “Vela gromača” ed i resti della chiesta di S. Giorgio

Location: L’entroterra, N 45 06.554, E 14 36.509, N 45 06.709E 14 36.347

Le “gromače” sono i muri a secco caratteristici dell’isola di Veglia. Il maggiore esempio isolano di questo genere d’architettura campestre è la cosiddetta “Vela gromača”. Eccola poco distante da Crasse, sul maggior rilievo del Comune di Dobrigno (Dobrinj), , il colle Kuševica (311 m s.l.d.m.). Per la gente del posto, questo luogo dell’area di Dobrigno è semplicemente S. Giorgio (Sveti Juraj): ed infatti, nei pressi della “Vela gromača” si trovano i resti della chiesa romanica di S. Giorgio (Sv. Juraj) del 1230, consacrata al santo noto per aver sconfitto il drago.

Vela gromača – N 45 06.554, E 14 36.509
Resti della chiesta di S. Giorgio – N 45 06.709E 14 36.347

Dolova

Location: L’entroterra, N 45 06.758, E 14 36.612

Ecco il paese fantasma di Dolova…o il bosco incantato dell’isola, come lo definì un fantasioso gitante il quale, lasciata la strada principale tra Crasse (Kras) e Dobrigno ed imboccato un sentiero alberato, giunse al paese disabitato di Dolova. Qui, racconta la tradizione orale, pare vivessero alcune delle più belle ragazze dell’area di Dobrigno. Chissà, forse il segreto della loro bellezza riposava nelle cascate della Vretenica o della Skakavica, due sorgenti a due passi da Dolova? I portoni della case abbandonate sono spalancati: forse non vi troverete la “bella addormentata”, ma senz’altro troverete la formula della bellezza: della bellezza del vivere in un ambiente naturale incontaminato, svanita nella seconda metà del XX secolo, quando Dolova fu abbandonata anche dall’ultimo dei suoi abitanti…

L’áncora

Location: Soline, N 45 09.286, E 14 37.200

Anche chi non è avvezzo al mare ed all’arte marinara sa cos’è un’áncora, ma pochi sanno in quale località dell’isola di Veglia si trova l’áncora più grande. La risposta è a Climno, al centro del paese. Verificate voi stessi: per l’isola (e non solo) si tratta di un’áncora davvero da Guinness dei primati!

I resti della torre Biyantina

Location: Sillo, N 45 08.658, E 14 40.477

I resti di una villa romana – l’iscrizione vi condurrà, con l’aiuto di simili cartelli, ai resti di una fortezza bizantina risalente al VI secolo. Tuttavia, non appena inizierete a visitare Cirquenizza, Selce ed i paesaggi circostanti, capirete che questa “villa”, oggi in pezzi, un tempo aveva anche un’altra funzione – quella di torre d’avvistamento. Da qui, infatti, i suoi proprietari erano in grado di avvistare ladri e malintenzionati che, lungo i secoli, hanno infestato anche quest’area.

Place za mel

Location: Sillo, N 45° 08.92', E 14° 39.657

Sino a non tanto tempo fa, nell’area di Dobrigno l’estrazione ed il commercio della sabbia era un’attività economica in grado di garantire a chi la svolgesse una vita dignitosa. Grazie alla società dei piroscafi di Veglia, fondata a Sillo nel 1905, nella zona aveva preso piede l’attività del trasporto della sabbia (“mel”) a Fiume, Cirquenizza, Abbazia (Opatija), ecc. Il trasporto era preceduto dalla faticosissima estrazione della sabbia dalla cosiddetta “Kava” situata tra Sillo e Poglie (Polje). La sabbia poi veniva portata su carri trainati da animali da tiro sino alla riva del paesino di Sillo, dove veniva scaricata nella cosiddetta “placa”, por poi essere nuovamente caricata sulle navi. Perché, come abbiamo detto, se “navigare è una necessità”, anche “vivere è una necessità”…ed il pane della gente di mare è particolarmente duro!

Le aie

Location: DOBRIGNO, N 45 07.719, E 14 36.238

Grandi, piccole, nascoste da cespugli o ancora accessibili, le aie circondate da muri a secco sono la prova che è vero quel detto che dice che i nostri avi hanno pagato ogni pezzetto di pane con almeno un callo alle mani. Il grano si trebbiava nelle aie, e prima che i buoi iniziassero il loro duro lavoro, il loro muso veniva assicurato con una sorta di museruola – perché ogni chicco era prezioso, ogni chicco meritava tutte le attenzioni. Ricordatevi di quelle fatiche, quando v’imbatterete in un’aia…

La galeria Infeld

Location: DOBRIGNO, N 45 07.818, E 14 36.217

Una delle principali attrazioni della Dobrigno dei primi anni del XX secolo era senz’altro la casa dell’uomo di mare Franjo Vušković. Dall’esterno attraeva per lo stile costruttivo e la sua bella facciata variopinta, mentre dal suo interno giungevano suoni che amplificavano l’impressione complessiva dell’edificio: si trattava di un mix di musica prodotta da un grammofono ed il verso del pappagallo che Franjo Vušković portò con sé da uno dei suoi viaggi. Novant’anni più tardi, Peter Infeld, uno dei maggiori collezionisti d’arte del mondo, ha restituito alla facciata della casa il suo aspetto originario, ampliando i suoi interni sino ad oltre 400 mq. Grazie alla buon’anima d’Infeld, la “dama di Dobrigno” ammalia ancora con la sua bellezza ed attrae un numero sempre crescente di visitatori.

Il museo d’arte sacra

Location: DOBRIGNO, N 45 07.828, E 14 36.201

Chi o che cosa lega Dobrigno a Londra? Risposta: il celebre pittore Paolo Veneziano. Il suo paliotto “Incoronazione della Vergine Maria”, capolavoro del XIV secolo d’inestimabile valore e sotto tutela delle Belle Arti, è l’opera più preziosa della collezione d’arte sacra allestita in seno alla canonica della chiesa parrocchiale. Identico paliotto del medesimo artista è custodito nel museo londinese “Victoria and Albert”. Oltre al paliotto (ritrovato per puro caso dopo che per secoli aveva fatto da “zerbino” davanti all’uscio di una casa del luogo), la collezione di Dobrigno custodisce anche antiche iscrizioni in glagolitico, il reliquiario di sant’Ursula ed una curiosità – un crocifisso da processione il quale su una faccia mostra l’immagine di Gesù in croce, e sull’altra quella della Beata Vergine Maria!

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